Allenamento: quello che serve per la massima efficacia

Allenamento: l’innesco verso la “supercompensazione”

Oggi giorno strumenti di informazioni e di massa come Internet hanno spesso il risultato paradossale di mettere in confusione chi ne usufruisce.

Esperti di ogni genere professano diete, serie di esercizi, tecniche miracolose spesso contrastanti e incompatibili tra loro che hanno come unico risultato quello di allontanare chiunque sia alla ricerca di una tecnica seria per migliorare il proprio stile di vita e l’efficacia dell’allenamento preposto al fine di migliorare la propria forma fisica.

In questo marasma di informazioni, risulta efficace e quanto mai necessario ritornare alle più semplici basi dell’allenamento e della forma fisica, a partire dalla fisiologia umana, ovvero ciò che può stimolare la crescita muscolare in armonia con le possibilità e i limiti del corpo stesso.

Allenamento: vederci chiaro tra le più disparate “tecniche”

La maggior parte delle teorie moderne vendute come miracolose si basano su un principio alquanto deleterio: di più è sempre meglio, al di là di ogni altra possibile caratteristica del singolo.

Per capire che questa teoria non è affatto miracolosa come molte altre basta essere consapevoli di un fatto alquanto semplice: ogni individuo è diverso dall’altro in termini di genetica, storia sportiva e volume fisiologico.

Prendiamo come esempio l’elemento dell’anamnesi sportiva; la differenza tra qualcuno che ha appena cominciato il suo percorso atletico – meno di 6 mesi – e qualcuno che può invece essere considerato un intermedio o un avanzato è abissale. I risultati che è possibile raggiungere all’inizio dell’allenamento e quelli che si possono raggiungere successivamente conoscono un unico discrimine da tenere sempre a mente ed è la memoria muscolare del fisico.

Un corpo abituato a subire degli shock fisici in termini muscolari renderà delle prestazioni assolutamente differenti rispetto ad un corpo non abituato. Nel primo caso, il corpo – macchina estremamente “adattabile” allo stile di vita – sottoposto ad allenamento renderà risultati molto più lentamente rispetto a quelli raggiungibili nel secondo caso.

L’elemento che può aiutare a superare questo ostacolo nella vita di un atleta temprato da un lungo trascorso di allenamenti è la supercompensazione.

Allenamento: la supercompensazione come chiave dell’esercizio fisico

Uno dei parametri fondamentali da rispettare per coloro che vogliono ottenere i massimi risultati dal loro allenamento è che un corpo abituato allo shock fisico avrà bisogno di più tempo di recupero per aumentare il tono muscolare.

All’interno di una serie di esercizi che non superi mai i 70 minuti, compreso il riscaldamento, l’atleta dovrà dosare con saggezza e parsimonia l’aumento dei pesi da sottoporre all’organismo, seguendo la perentoria legge della gradualità.

L’allenamento si baserà dunque sull’obiettivo di sottoporre le fibre muscolari ad uno shock progressivo che permetta all’organismo di scatenare il meccanismo della supercompensazione.

Per seguire questa legge, risulterà necessario aumentare gradualmente i pesi negli esercizi multiarticolari, parte dell’allenamento per indurre i muscoli alla crescita sotto l’azione dello shock a cui le fibre muscolari sono sottoposte.

 

 

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